IL RAVVEDIMENTO OPEROSO

Il tasso di interesse legale dal 01 gennaio 2011 sarà pari all' 1,5% (decreto 07/12/2010 n. 292 del Ministero delle Economia e delle Finanze).
Inoltre, per quanto riguarda:

ü      il ravvedimento operoso breve, la sanzione sarà pari a 1/10 del minimo, anziché 1/12;
ü      il ravvedimento operoso lungo, la sanzione sarà pari a 1/8 del minimo, anziché 1/10.

PERSONE FISICHE: LE SCADENZE ORDINARIE (UNICO)

16/06 Scadenza saldo imposte sui redditi + I rata acconti d'imposta periodo d'imposta in corso
16/06 Versamento ICI (acconto o acconto e saldo)
30/09 Trasmissione telematica Unico Persone Fisiche
30/11 Scadenza II rata acconti d'imposta periodo d'imposta in corso
16/12 Versamento ICI (saldo)

Compensi agli amministratori

Al fine di dedurre i compensi degli amministratori occorre:
1. verbalizzare la delibera di pagamento da parte della società;
2. elaborare la busta per il pagamento del compenso;
3. effettuare il pagamento entro il 12/01.
Sentenza della Corte di Cassazione n. 24957/2010

INFORTUNI SUL LAVORO: OBBLIGHI E SANZIONI

L'infortunio con prognosi superiore a tre giorni deve essere denunciato entro 2 giorni da quello in cui il datore di lavoro ne ha avuto notizia, indipendentemente da ogni valutazione sulla sua indennizzabilità. In caso di infortunio dal quale sia derivata la morte o vi sia pericolo di morte, la denuncia va fatta tempestivamente, entro le 24 ore dall'evento.


-->
Il lavoratore è obbligato a dare immediata notizia di qualsiasi infortunio, anche se di lieve entità, al proprio datore di lavoro. Ove non rispetti tale obbligo ed il datore di lavoro - non essendo venuto altrimenti a conoscenza dell'infortunio - non abbia presentato nei termini la prescritta denuncia, il lavoratore perde il diritto alle indennità di legge per i giorni antecedenti a quello in cui il datore di lavoro ha avuto notizia dell'infortunio.
L'omessa o ritardata denuncia all'INAIL, omessa o errata indicazione dei dati richiesti e omesso o ritardato invio del certificato medico qualora richiesto dall'INAIL ovvero l'omessa denuncia all'autorità di PS prevede una sanzione amministrativa minima di euro 1.290,00 e massima di euro 7.745,00.

LICENZIAMENTO: LA NUOVA PROCEDURA

Il Collegato al lavoro ha modificato la legge n. 604/1966. Ora il licenziamento dovrà essere impugnato entro 60 gironi dalla ricezione della sua comunicazione, ovvero dalla comunicazione dei motivi, se non contestuale, con qualunque atto scritto, anche extragiudiziale, idoneo a rendere nota la volontà del lavoratore anche mediante l'intervento dell'organizzazione sindacale diretto ad impugnare il licenziamento stesso. L'impugnazione non è valida se non è eseguita, entro 270 giorni, dal deposito del ricorso nella cancelleria del tribunale in funzione di giudice del lavoro o dalla comunicazione alla controparte della richiesta di tentativo di conciliazione o arbitrato. Qualora la conciliazione o l'arbitrato richiesti siano rifiutati o non sia raggiunto l'accordo necessario al relativo espletamento, il ricorso al giudice deve essere depositato a pena di decadenza entro 60 giorni dal rifiuto o dal mancato accordo. I nuovi termini, per l'impugnazione del licenziamento, si applicano anche ai casi di invalidità e inefficacia del licenziamento ed elenca le ipotesi specifiche alle quali la nuova disciplina si rivolge.

COLLEGATO LAVORO: COSA E' LA CLAUSOLA COMPROMISSORIA?

La clausola compromissoria consiste nella possibilità di evitare il percorso ordinario del contenzioso (cioè il giudice del lavoro) per risolvere  eventuali controversie sui rapporti di lavoro, rimettendosi alla decisione di un "arbitro" deciso dalle parti (datore di lavoro e lavoratore). Al fine di avviare tale alternativa impresa e lavoratore sono tenuti a sottoscrivere una specifica clausola compromissoria. La clausola deve essere certificata da una commissione di certificazione (quella che attualmente certifica i contratti di lavoro, ovvero contratti stipulati tra il singolo datore di lavoro e il singolo lavoratore) affinché venga accertata la reale intenzione delle parti di devolvere ad arbitri le possibili controversie nascenti dal rapporto di lavoro, ovvero relazione giuridicamente qualificata e tutelata tra lavoratore e colui che si avvantaggia di tale prestazione per la soddisfazione dei propri interessi.

FAMIGLIARI IN NERO

Il mancato invio della denuncia nominativa all’Inail (Dna) del socio lavoratore fa scattare la presunzione del lavoro subordinato e la conseguente applicazione, a partire dal 24 novembre 2010, della maxisanzione per il lavoro nero, ovvero la sanzione amministrativa da 1.500 a 12.000 euro, ai sensi dell'art. 4 della legge 183/2010 ("collegato lavoro")

DISTACCO LAVORATORI EDILI

Il lavoratore edile può essere temporaneamente distaccato presso un'altra impresa a condizione che:
1. vi sia il previo consenso del lavoratore stesso. Tale principio deve esser e rispettato sempre, sia qualora il lavoratore sia adibito a mansioni equivalenti che superiori;
2. esista l'interesse economico produttivo dell'impresa distaccante, anche con riguardo alla salvaguardia delle professionalità dei lavoratori distaccati, a che il lavoratore svolga la propria attività a favore dell'impresa distaccataria.

Il distacco può essere legittimato da qualsiasi interesse produttivo. Esso deve essere specifico, rilevante, concreto e persistente per tutto il periodo in cui il distacco è disposto. Esso inoltre non può mai concretizzarsi in un mero interesse al corrispettivo per la fornitura di lavoro altrui, che caratterizza, invece, la diversa fattispecie della somministrazione di lavoro.

Durante il periodo di distacco il lavoratore presta la propria opera nei confronti dell'impresa distaccataria, conservando il rapporto contrattuale con l'impresa distaccante e, al termine, rientra presso quest'ultima impresa.

L'impresa distaccante è tenuta ad evidenziare, nelle denunce alla Cassa edile, la posizione di lavoratori distaccati.

Il datore di lavoro è tenuto a comunicare in via telematica il distacco al Centro per l'impiego competente.

Il datore di lavoro distaccante rimane responsabile del trattamento economico e normativo a favore del lavoratore. E' ammesso tuttavia un rimborso da parte del distaccatario.
La piena legittimità del rimborso pieno delle spese retributive sostenute per il lavoratore ha il pregio di rendere lineare e trasparente l’imputazione dei costi sostenuti dalle varie imprese (ovviamente, nei limiti di quanto effettivamente speso, perché altrimenti si corre il rischio di scivolare verso la somministrazione indebita).

Anche il trattamento contributivo, che deve essere adempiuto in relazione all'inquadramento del datore di lavoro distaccante, è a carico di quest'ultimo.


Modalità fatturazione

QUANTE TASSE PAGA UN DIPENDENTE?

Ipotizziamo una retribuzione annua lorda di 35.998,80 euro.
I contributi a suo carico saranno pari a 3.661,92 euro.
L'irpef netta sarà pari ad euro 7.850,03.
Gli addizionali (regionale e comunale) 614,40 euro.


Il guadagno netto annuo sarà pari a 23.872,45 euro.


Il guadagno netto mensile sarà pari ad euro 1.989,37.


Ogni mese paga di tasse 1.010,53 euro.


Quante tasse paga un'artigiano?

Quanto costa un muratore ad un'impresa?



MINISTERO DEL LAVORO E GUARDIA DI FINANZA INSIEME CONTRO L'OCCUPAZIONE ILLEGALE

Firmata ieri, 26 ottobre 2010, a Roma la Convenzione tra il direttore dell'attività ispettiva del Ministero del Lavoro ed il comandante generale della Guardia di Finanza ai fini del consolidamento di un fronte unico a contrasto dei fenomeni di criminalità connessi alla sfruttamento del lavoro e dell'occupazione illegale.
Tale collaborazione ha tra i principali obiettivi la difesa degli interessi finanziari dello Stato, la tutela delle imprese rispettose delle regole e dei lavoratori e la sicurezza generale dell'ordinamento. 

Valutazione delle rimanenze

Con Risoluzione 260/E/2009 l’Agenzia chiarisce che nella determinazione del valore delle rimanenze di opere pluriennali si dovrà tenere conto del principio della correlazione tra costi e ricavi. Se le rimanenze, che rappresentano una componente positiva di reddito, vengono calcolate sottraendo gli importi versati ai subappaltatori, questi importi costituiscono costi fiscalmente deducibili nello stesso periodo d’imposta. 

CERTIFICATI DI MALATTIA


DISEGNO DI LEGGE 19 ottobre 2010, n. 1441-quater
Disegno di legge: "Delega al Governo in materia di lavori usuranti e di riorganizzazione di enti, misure contro il lavoro sommerso e norme in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro" (articoli 23, 24, 32, da 37 a 39, da 65 a 67 del disegno di legge 1441, stralciati con deliberazione dell'Assemblea il 5 agosto 2008). (1441-quater)



L'art. 25  estende ai dipendenti pubblici il meccanismo di invio dei certificati di malattia già in essere nel settore privato: l'INPS trasmette in via telematica al datore di lavoro pubblico l'attestazione medica che ha ricevuto dal medico di base o dalla struttura sanitaria. Tutto questo in un'ottica di controllo generalizzato delle assenze dal lavoro per malattia.

Una grande novità è rappresentata dall'estensione anche al settore privato delle disposizioni previste dall'art. 55 - septies del D.L.vo n. 165/2001 come introdotto dal D.L.vo n. 150/2008: i medici non convenzionati possono certificare la prima assenza inferiore a 10 giorni, mentre per le altre sarà necessario rivolgersi ai medici convenzionati o alle strutture pubbliche.

QUANTE TASSE PAGA UN ARTIGIANO?


Supponiamo che un'artigiano fatturi al mese 3.000,00 euro + IVA (se in subappalto non applica l'iva).

All'anno sono 36.000,00 euro.

Un artigiano paga 3.187,52 di contributi inps, 88,00 euro come quota di iscrizione presso la Camera di Commercio di competenza e 873,45 euro di Inail.

Ipotizziamo che non ci siano ulteriori costi da dedurre.

L'irpef su 36.000,00 euro sarà pari a 8.557,43 euro.

L'irap su 36.000,00 euro sarà pari a 944,00.

Un'ulteriore quota inps pari a 4.333,20.

Cosa rimane all'artigiano a fine anno:
36.000,00 - 3.187,52 - 88,00 - 873,45 - 8.557,43 - 944,00 - 4.333,20 = 18.016,40 euro.

Il reddito mensile sarà pari a euro 1.501,36.

L'artigiano versa all'anno tra imposte e contributi previdenziali ed assistenziali 17.983,60 euro.

Pari ad euro 1.498,63 mensili.



Quante tasse paga un dipendente?



Reverse charge per i telefoni cellulari e dispositivi elettronici

Il meccanismo del "reverse charge" si applica anche alla telefonia mobile e ai dispositivi elettronici.
Il Consiglio Ecofin ha autorizzato l'Italia, sino al 2014, ad applicare il principio di inversione contabile anche a questi beni e ai relativi componenti ed accessori, al fine di contrastare le "frodi carosello".
Il meccanismo obbligherà a pagare l'iva sui beni ceduti dal fornitore al consumatore.Circolare n. 59/E Agenzia delle Entrate

Cassa Integrazione in deroga

In seguito alla nota del 17 dicembre 2009 del Ministero del Lavoro, L'INPS comunica che la cassa integrazione in deroga spetta anche ai lavoratori a domicilio.
L'unico requisito richiesto per averne diritto è 90 giorni di azianità lavorativa maturati nell'azienda che presenta la domanda compilando il modello SR41 (messaggio 1908 del 20/01/2010).

REGIMI FISCALI AGEVOLATI

La facoltà di aderire al regime forfetario (ovvero di permanervi) è riservata alle