DISTACCO LAVORATORI EDILI

Il lavoratore edile può essere temporaneamente distaccato presso un'altra impresa a condizione che:
1. vi sia il previo consenso del lavoratore stesso. Tale principio deve esser e rispettato sempre, sia qualora il lavoratore sia adibito a mansioni equivalenti che superiori;
2. esista l'interesse economico produttivo dell'impresa distaccante, anche con riguardo alla salvaguardia delle professionalità dei lavoratori distaccati, a che il lavoratore svolga la propria attività a favore dell'impresa distaccataria.

Il distacco può essere legittimato da qualsiasi interesse produttivo. Esso deve essere specifico, rilevante, concreto e persistente per tutto il periodo in cui il distacco è disposto. Esso inoltre non può mai concretizzarsi in un mero interesse al corrispettivo per la fornitura di lavoro altrui, che caratterizza, invece, la diversa fattispecie della somministrazione di lavoro.

Durante il periodo di distacco il lavoratore presta la propria opera nei confronti dell'impresa distaccataria, conservando il rapporto contrattuale con l'impresa distaccante e, al termine, rientra presso quest'ultima impresa.

L'impresa distaccante è tenuta ad evidenziare, nelle denunce alla Cassa edile, la posizione di lavoratori distaccati.

Il datore di lavoro è tenuto a comunicare in via telematica il distacco al Centro per l'impiego competente.

Il datore di lavoro distaccante rimane responsabile del trattamento economico e normativo a favore del lavoratore. E' ammesso tuttavia un rimborso da parte del distaccatario.
La piena legittimità del rimborso pieno delle spese retributive sostenute per il lavoratore ha il pregio di rendere lineare e trasparente l’imputazione dei costi sostenuti dalle varie imprese (ovviamente, nei limiti di quanto effettivamente speso, perché altrimenti si corre il rischio di scivolare verso la somministrazione indebita).

Anche il trattamento contributivo, che deve essere adempiuto in relazione all'inquadramento del datore di lavoro distaccante, è a carico di quest'ultimo.


Modalità fatturazione

QUANTE TASSE PAGA UN DIPENDENTE?

Ipotizziamo una retribuzione annua lorda di 35.998,80 euro.
I contributi a suo carico saranno pari a 3.661,92 euro.
L'irpef netta sarà pari ad euro 7.850,03.
Gli addizionali (regionale e comunale) 614,40 euro.


Il guadagno netto annuo sarà pari a 23.872,45 euro.


Il guadagno netto mensile sarà pari ad euro 1.989,37.


Ogni mese paga di tasse 1.010,53 euro.


Quante tasse paga un'artigiano?

Quanto costa un muratore ad un'impresa?



MINISTERO DEL LAVORO E GUARDIA DI FINANZA INSIEME CONTRO L'OCCUPAZIONE ILLEGALE

Firmata ieri, 26 ottobre 2010, a Roma la Convenzione tra il direttore dell'attività ispettiva del Ministero del Lavoro ed il comandante generale della Guardia di Finanza ai fini del consolidamento di un fronte unico a contrasto dei fenomeni di criminalità connessi alla sfruttamento del lavoro e dell'occupazione illegale.
Tale collaborazione ha tra i principali obiettivi la difesa degli interessi finanziari dello Stato, la tutela delle imprese rispettose delle regole e dei lavoratori e la sicurezza generale dell'ordinamento. 

Valutazione delle rimanenze

Con Risoluzione 260/E/2009 l’Agenzia chiarisce che nella determinazione del valore delle rimanenze di opere pluriennali si dovrà tenere conto del principio della correlazione tra costi e ricavi. Se le rimanenze, che rappresentano una componente positiva di reddito, vengono calcolate sottraendo gli importi versati ai subappaltatori, questi importi costituiscono costi fiscalmente deducibili nello stesso periodo d’imposta. 

CERTIFICATI DI MALATTIA


DISEGNO DI LEGGE 19 ottobre 2010, n. 1441-quater
Disegno di legge: "Delega al Governo in materia di lavori usuranti e di riorganizzazione di enti, misure contro il lavoro sommerso e norme in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro" (articoli 23, 24, 32, da 37 a 39, da 65 a 67 del disegno di legge 1441, stralciati con deliberazione dell'Assemblea il 5 agosto 2008). (1441-quater)



L'art. 25  estende ai dipendenti pubblici il meccanismo di invio dei certificati di malattia già in essere nel settore privato: l'INPS trasmette in via telematica al datore di lavoro pubblico l'attestazione medica che ha ricevuto dal medico di base o dalla struttura sanitaria. Tutto questo in un'ottica di controllo generalizzato delle assenze dal lavoro per malattia.

Una grande novità è rappresentata dall'estensione anche al settore privato delle disposizioni previste dall'art. 55 - septies del D.L.vo n. 165/2001 come introdotto dal D.L.vo n. 150/2008: i medici non convenzionati possono certificare la prima assenza inferiore a 10 giorni, mentre per le altre sarà necessario rivolgersi ai medici convenzionati o alle strutture pubbliche.

QUANTE TASSE PAGA UN ARTIGIANO?


Supponiamo che un'artigiano fatturi al mese 3.000,00 euro + IVA (se in subappalto non applica l'iva).

All'anno sono 36.000,00 euro.

Un artigiano paga 3.187,52 di contributi inps, 88,00 euro come quota di iscrizione presso la Camera di Commercio di competenza e 873,45 euro di Inail.

Ipotizziamo che non ci siano ulteriori costi da dedurre.

L'irpef su 36.000,00 euro sarà pari a 8.557,43 euro.

L'irap su 36.000,00 euro sarà pari a 944,00.

Un'ulteriore quota inps pari a 4.333,20.

Cosa rimane all'artigiano a fine anno:
36.000,00 - 3.187,52 - 88,00 - 873,45 - 8.557,43 - 944,00 - 4.333,20 = 18.016,40 euro.

Il reddito mensile sarà pari a euro 1.501,36.

L'artigiano versa all'anno tra imposte e contributi previdenziali ed assistenziali 17.983,60 euro.

Pari ad euro 1.498,63 mensili.



Quante tasse paga un dipendente?



Reverse charge per i telefoni cellulari e dispositivi elettronici

Il meccanismo del "reverse charge" si applica anche alla telefonia mobile e ai dispositivi elettronici.
Il Consiglio Ecofin ha autorizzato l'Italia, sino al 2014, ad applicare il principio di inversione contabile anche a questi beni e ai relativi componenti ed accessori, al fine di contrastare le "frodi carosello".
Il meccanismo obbligherà a pagare l'iva sui beni ceduti dal fornitore al consumatore.Circolare n. 59/E Agenzia delle Entrate

REGIMI FISCALI AGEVOLATI

La facoltà di aderire al regime forfetario (ovvero di permanervi) è riservata alle