L'abbandono del posto di lavoro può rappresentare un mancato rispetto delle clausole contrattuali o una necessità.
Nel primo caso il lavoratore che abbandona il posto di lavoro può essere licenziato per giustificato motivo soggettivo, nella generalità dei casi, o per giusta causa, nelle ipotesi residuali, ad esempio se dall'abbandono può derivare un pregiudizio all'incolumità delle persone o alla sicurezza degli impianti (Cass. 3 luglio 1998 n. 6534) o se si tratta di un dipendente con mansioni di custodia o sorveglianza (Cass. 23 marzo 2005 n. 6241).
Il secondo caso si verifica quando si concretizza una situazione di pericolo grave e immediato. In tale circostanza i lavoratori devono essere messi nella condizione di poter cessare la propria attività, o mettersi al sicuro, abbandonando immediatamente il luogo di lavoro. Il datore di lavoro, ovvero soggetto che secondo il tipo e l'organizzazione dell'impresa ha la responsabilità dell'impresa stessa ovvero dell'unità produttiva in quanto titolare dei poteri decisionali e di spesa, deve astenersi dal chiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività.
Nel primo caso il lavoratore che abbandona il posto di lavoro può essere licenziato per giustificato motivo soggettivo, nella generalità dei casi, o per giusta causa, nelle ipotesi residuali, ad esempio se dall'abbandono può derivare un pregiudizio all'incolumità delle persone o alla sicurezza degli impianti (Cass. 3 luglio 1998 n. 6534) o se si tratta di un dipendente con mansioni di custodia o sorveglianza (Cass. 23 marzo 2005 n. 6241).
Il secondo caso si verifica quando si concretizza una situazione di pericolo grave e immediato. In tale circostanza i lavoratori devono essere messi nella condizione di poter cessare la propria attività, o mettersi al sicuro, abbandonando immediatamente il luogo di lavoro. Il datore di lavoro, ovvero soggetto che secondo il tipo e l'organizzazione dell'impresa ha la responsabilità dell'impresa stessa ovvero dell'unità produttiva in quanto titolare dei poteri decisionali e di spesa, deve astenersi dal chiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività.
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